ARCHITETTURA
INGEGNERIA
INTEGRATA

Cascina Mordina è un complesso rurale, situato nel “Parco delle Groane e della Brughiera Briantea”: costituisce un’importante testimonianza storica della cultura rurale lombarda dell’epoca preindustriale. Il progetto prevede di trasformare l’edificio principale per destinarlo a sede delle associazioni che operano sul territorio, sale riunioni, infopoint turistico, sala stampa, aule didattiche e centro di documentazione sul parco. Il volume addossato sul lato ovest, contenente l’antico forno, verrà conservato integralmente (forno-museo), quale testimonianza storica di manufatto della civiltà contadina. L’ex fienile diverrà una struttura ricettiva dotata di punto ristoro e 10 posti letto (5 camere con bagno privato di cui 1 accessibile ai disabili), oltre che dell’alloggio per il gestore. Il progetto conserva in maniera stringente gli elementi tipologici e stilistici degli edifici esistenti, così da restituire al visitatore/fruitore l’immagine identitaria originaria degli edifici. Per il consolidamento strutturale dell’ex fienile si è prevista una struttura in acciaio, del tutto autonoma della muratura esistente, a sostegno dei nuovi solai che avranno comunque orditura secondaria in legno, con travi e tavolato a vista. La superfetazione in mattoni addossata alla parete sud dell’ex stalla, probabilmente un tempo adibita a pollaio, verrà demolita e, ricostruito un nuovo volume di identica sagoma, destinato a contenere serbatoi dell’acqua calda sanitaria, contatori, batterie di accumulo e inverter. L’esile struttura in acciaio sarà interamente rivestita, in facciata come in copertura, con lastre d’acciaio corten (alcune traforate con motivo grafico ripreso dai mattoni forati della facciata esistente), di dimensione variabile, così da ricordare le assi di legno delle partizioni esterne dei vecchi fienili. Nell’ottica della sostenibilità ambientale, a cui è ispirato tutto il progetto e, nel rispetto delle disposizioni del PNRR, è stata impiegata una tecnologia green per la climatizzazione degli edifici, prevedendo un impianto a fluido refrigerante variabile (VRF), ad elevata efficienza energetica, che permette di risparmiare sul consumo di energia primaria senza emissioni climalteranti. Credits render: Matteo Margutti visual artist